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MENSA "ALESSANDRA BONO"

Un pasto caldo al giorno per duecentocinquanta persone.

MENSA "ALESSANDRA BONO"

LA TESTIMONIANZA DI SUOR SERAFINA


Nei primi anni novanta ho iniziato la mia missione in Ecuador. Non è stato facile affrontare una realtà così diversa rispetto al mondo in cui operavo.

La situazione dei questo Paese dell’America Latina presentava e, per certi aspetti presenta tuttora vari problemi: povertà diffusa, analfabetismo, disgregazione familiare, alcolismo e uso di stupefacenti, violenza domestica.

Il mio anelito è sempre stato quello di scorgere ed ascoltare le necessità delle persone, soprattutto delle più povere e deboli. Fin dall’inizio mi ha colpito il “sorriso” dei bimbi che ti guardano. Nonostante a loro manchi tutto, anche una famiglia, il sorriso non sparisce mai dai loro volti. Questo sorriso però non riesce a nascondere la grande tristezza che traspare dai loro occhi, occhi che hanno già visto violenza e sofferenza.

Questo periodo di “vulnerabilità” ha creato molte sfide e ci ha spinto come religiose “Ancelle della Carità” a proteggere e vivere il quotidiano in un modo nuovo e diverso.

Abbiamo ripensato le attività organizzandole in modo da accompagnare quotidianamente centinaia di famiglie colpite dal virus, rimaste senza lavoro sostenendole con aiuti alimentari

e igienici.

Distribuiamo ogni giorno 250 pasti (valore unitari 2 dollari). E questo è l’unico pasto al giorno per loro!

Il giovedì è il giorno più intenso della settimana in quanto vengono consegnati i pacchetti alimentari alle mamme (400 pacchetti di 5 dollari ciascuno con patate, pasta, avena, sale, zucchero e 40 pacchetti da 10 dollari per le mamme con più figli).

Purtroppo non tutti i bisogni sono soddisfatti: il problema della fame non è risolto, ma qualcuno ha detto che il valore della carità non è in colui che dà di più, ma in colui che dà ciò che ha.

Ringraziamo il Signore per tutti i benefattori e collaboratori della nostra missione. Il nostro più sentito ringraziamento va al signor Valerio e alla signora Alceste, sempre molto generosi ed attenti alle nostre richieste.


Con gratitudine,

Suor Serafina Ferrari e Comunità

2 MILIARDI DI PERSONE AL MONDO CON PROBLEMI DI INSICUREZZA ALIMENTARE


Due miliardi: è questo il numero di persone che, in tutto il mondo, affrontano livelli moderati o gravi di insicurezza alimentare. 

L’ultimo rapporto sulla sicurezza alimentare globale "Stato della insicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo”, lo studio più autorevole a livello mondiale sui progressi compiuti nella lotta alla fame e alla malnutrizione pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha restituito un risultato sempre più allarmante: nel 2019, quasi 690 milioni di persone hanno sofferto la fame. Un numero che, purtroppo, non smette di crescere: è infatti superiore di 10 milioni di unità rispetto al 2018 e di quasi 60 milioni in più rispetto al 2014.

Ad oggi, l’Asia rimane la regione con il più elevato numero di persone denutrite (381 milioni), seguita dall'Africa (250 milioni) e dall'America Latina (48 milioni).

Un’alimentazione inadeguata, soprattutto nei primi anni di vita di un bambino, può causare uno scarso apprendimento scolastico, insufficienti difese immunitarie, maggiore vulnerabilità alle infezioni e, in alcuni casi, un esito letale.

Ma la tematica non riguarda strettamente i piccoli: colpisce i soggetti in qualsiasi fase della vita poiché dovuta a circostanze quali carenza di cibo e infezioni, spesso aggravate da conflitti e crisi umanitarie. L’aumento nei costi dei beni alimentari e la scarsa disponibilità di mezzi economici, infatti, negano l’accesso a una dieta sana e nutriente. 

Con l’avvento del COVID-19, si prevede un’ulteriore crescita del numero: altri 130 milioni di abitanti del pianeta cadranno nella morsa della malnutrizione cronica per le conseguenze dell'emergenza coronavirus.

La Fondazione Alessandra Bono che, da sempre, ha a cuore la tematica, ha pertanto scelto di sostenere il CEIPAR (Centro De Educación Integral Paola Di Rosa) fondato nel 2005 da Suor Serafina, una missionaria italiana della Congregazione “Ancelle della Carità”, che ha sede nella cittadella della Yaguachi, nel sud di Quito: un quartiere che ospita bambini e giovani in condizioni disagiate a causa della migrazione, dell’abbandono, dell’alcolismo, della droga e della violenza intrafamiliare.

Scopo principale del centro educativo è dunque quello di essere un riferimento per lo sviluppo scolastico e umano di tutti i giovani della zona.

Tramite la "Mensa Alessandra", Suor Serafina riesce a garantire quotidianamente un pasto caldo a 250 persone.

Un piccolo gesto in cambio di un sorriso.

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