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12 nuove borse di studio e di ricerca assegnate in Poliambulanza.

Premiare il merito per costruire il futuro: consegnate a giovani ricercatori e studenti universitari dodici nuove borse della Fondazione Alessandra Bono durante l’evento in

Fondazione Poliambulanza “Tra scienza e tecnologia: le nuove vie della ricerca e

della formazione”


Il 19 novembre, negli spazi di Fondazione Poliambulanza, si è svolto un incontro dedicato a ricerca, formazione e innovazione: “Tra scienza e tecnologia: le nuove vie della ricerca e della formazione”.
Una giornata che ha riunito esperti, professionisti sanitari, ricercatori e studenti per approfondire come le trasformazioni scientifiche e tecnologiche stiano ridefinendo la medicina contemporanea e quali competenze saranno centrali nei prossimi anni.

L’evento si è aperto con i saluti del Presidente di Fondazione Poliambulanza, Mario Taccolini, e della nostra Vicepresidente, Laura Ferrari. Entrambi hanno ricordato l’importanza di investire nei giovani ricercatori e nella costruzione di percorsi formativi solidi, capaci di leggere con lucidità il cambiamento in atto.

Dal 2018 la Fondazione ha sostenuto 149 borse tra ricerca, studio e specializzazione, in diversi ambiti STEM, distribuite non solo in Poliambulanza ma anche in altre realtà impegnate nello sviluppo scientifico e tecnologico a conferma di una visione che pone al centro il talento, l’impegno e la responsabilità delle nuove generazioni.

Il dialogo scientifico ha toccato temi di grande rilievo. La Prof.ssa Ornella Parolini ha illustrato le prospettive della medicina rigenerativa, mostrando come le biotecnologie possano contribuire a sviluppare terapie innovative fondate su conoscenze avanzate di biologia cellulare e molecolare. Il Centro Eugenia Menni, in questo processo, rappresenta un contesto ideale per percorsi formativi altamente specializzati.

La Dr.ssa Clarissa Ferrari ha approfondito il ruolo delle discipline STEM, soffermandosi in particolare sul valore dell’interdisciplinarietà. Ha evidenziato come oggi la medicina di precisione richieda la capacità di integrare competenze differenti – dalla bioinformatica alla fisica medica, dalla statistica avanzata alla chimica dei radiofarmaci – costruendo così un terreno fertile per una ricerca capace di interpretare le sfide del presente e del futuro. Investire nella formazione significa, secondo Ferrari, rafforzare il tessuto scientifico del Paese e offrire ai giovani opportunità concrete di crescita.

Un momento particolarmente significativo è stato il collegamento con New York per la lectio della Prof.ssa Lisa Bodei, tra le massime esperte internazionali di medicina nucleare. Il suo intervento sulla teranostica ha mostrato con grande chiarezza come l’integrazione tra diagnosi e terapia stia trasformando l’oncologia, aprendo prospettive nuove per trattamenti sempre più personalizzati.
Il Dr. Giordano Savelli ha riportato l’attenzione sul valore umano della ricerca. Pur operando in un ambito ad alta intensità tecnologica, ha ribadito che il progresso scientifico non può prescindere dalla passione, dalla dedizione e dalla capacità di costruire relazione con i pazienti. La tecnologia, ha ricordato, sostiene il gesto di cura, ma sono l’ascolto e la sensibilità del professionista a dare significato alla ricerca e alla pratica clinica.

La giornata si è conclusa con la cerimonia di consegna delle 12 borse di studio e di ricerca, cinque delle quali rivolte a giovani professionisti attivi in Oncologia, Data Management, Psico-oncologia, Neuropsicologia e Data Science applicata alla ricerca clinica, e sette destinate agli studenti del corso Innovation in Biotechnology dell’Università Cattolica.
L’evento ha restituito una visione condivisa e concreta: la crescita delle competenze, la collaborazione tra discipline e l’attenzione alla persona sono i cardini su cui costruire la medicina di domani. Una prospettiva che riconosce nei giovani, nella loro energia e nella loro curiosità, il vero motore del futuro.


 
 
 

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