Inaugurato il Reparto di Medicina Nucleare “Alessandra Bono”
- ALESSANDRA BONO
- 3 ore fa
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Diagnosi e terapia unite nella medicina di precisione: un progetto che unisce scienza, visione e umanità
È stato inaugurato ieri presso Fondazione Poliambulanza il nuovo Reparto di Medicina Nucleare “Alessandra Bono”, un progetto nato dalla collaborazione con la nostra Fondazione e pensato per unire innovazione scientifica e attenzione profonda alla persona. Un risultato che rappresenta la naturale evoluzione del nostro impegno: sostenere una sanità di qualità, concreta e accessibile, in cui la tecnologia diventi strumento di cura e non fine a sé stessa.
Grazie a una donazione da parte della nostra Fondazione di due milioni di euro, il reparto è oggi dotato di una PET/CT digitale di ultima generazione, capace di “vedere l’invisibile”: uno strumento di diagnostica molecolare che offre immagini ad altissima risoluzione, riduce la dose di radiofarmaco e abbrevia i tempi di acquisizione, migliorando il comfort e la sicurezza per il paziente.
Teranostica: la nuova integrazione tra diagnosi e cura
La nuova apparecchiatura permette l’applicazione clinica della teranostica, un approccio innovativo che unisce diagnosi e terapia attraverso l’uso di radiofarmaci a doppio uso.
La stessa molecola può essere marcata con isotopi differenti – uno per la diagnosi e uno per la terapia – consentendo di identificare un bersaglio molecolare e colpirlo in modo selettivo, aprendo la strada a trattamenti personalizzati e più efficaci.
Come spiega il dottor Giordano Savelli, Direttore dell’U.O.C. di Medicina Nucleare, «la teranostica rappresenta la più recente evoluzione della medicina di precisione, consentendo di pianificare e monitorare la terapia sulla base della risposta biologica del tumore».Le applicazioni riguardano in particolare i tumori della prostata, della mammella, del polmone e i tumori neuroendocrini, ambiti in cui Poliambulanza diventa oggi un centro di riferimento per l’approccio integrato e multidisciplinare.
«La collaborazione tra la nostra Fondazione e Fondazione Poliambulanza – ha dichiarato il Cav. Valerio Bono – si fonda su una visione comune e su una concretezza operativa che trasforma i valori condivisi in risultati per la salute delle persone. È la stessa sinergia che nel 2019 ha portato alla realizzazione della Sala Operatoria Cardiovascolare Ibrida, e che oggi dà vita a un reparto capace di coniugare scienza e umanità».
La scienza al servizio dell’uomo
Durante il suo intervento, la nostra Vicepresidente Laura Ferrari ha ricordato come la Fondazione sia nata ispirandosi al modo di essere di Alessandra: una donna intelligente, curiosa, determinata, capace di unire visione e concretezza. Nei suoi ultimi giorni, pur consapevole della gravità della malattia, Alessandra decise di finanziare una ricerca allora pionieristica sulla prevenzione del tumore all’ovaio. Oggi quello studio è riconosciuto come il più avanzato al mondo, segno di una fiducia profonda nella scienza e nel futuro.
«Alessandra era concreta e determinata, e questa concretezza è diventata parte della nostra identità. Scegliamo sempre progetti che uniscono innovazione e beneficio sociale: dalla Sala Operatoria Cardiovascolare Ibrida alla scuola per l’infanzia di Corte Franca, dove ogni giorno centinaia di bambini trovano un luogo di crescita e di futuro. Progetti diversi, ma uniti da uno stesso principio: il progresso ha valore solo se migliora la vita delle persone».
Ha poi sottolineato il significato della compassione nel suo senso più autentico – dal latino compassio, “sentire con” – come principio guida di tutti i progetti della Fondazione, in particolare di quelli legati alla cura e al recupero della persona.
«È questo sentimento – ha detto – che ci ha portati a sostenere il progetto di follow-up post-terapia intensiva e la sua estensione ai pazienti colpiti da sepsi: un modo concreto per essere vicini a chi ha vissuto esperienze estreme e tornare a dare valore al tempo della vita».
Architettura e accoglienza: un reparto che “sta” con i pazienti
Il nuovo Reparto di Medicina Nucleare è stato interamente ripensato anche nella sua dimensione architettonica e sensoriale, con l’obiettivo di rendere più accogliente il tempo dell’attesa e dell’esame.
L’intervento, curato dall’architetto Annunziata Forte in stretta collaborazione con la nostra Fondazione e con il supporto dell’Ufficio Tecnico di Poliambulanza, ha sostituito gli arredi metallici con poltroncine dai toni neutri, piccoli spazi di conversazione, piante, luce naturale e musica di sottofondo.
Un ambiente pensato per accogliere persone che non sono solo malate, ma anche malate e che stanno vivendo la malattia, restituendo loro un senso di dignità e serenità.
Durante i primi sopralluoghi, il dottor Savelli aveva raccontato al team della nostra Fondazione e ai progettisti come i pazienti vivono ogni fase del percorso di cura. «Da quel momento – ha raccontato l'architetto Forte – abbiamo deciso che il nuovo reparto non dovesse essere un luogo di attesa, ma un luogo di vita. Un posto dove poter stare, non solo aspettare. Dove la cura comincia dallo spazio che accoglie».
Un modello di collaborazione per il territorio
L’inaugurazione, che ha visto la partecipazione dell’Assessore al Welfare Guido Bertolaso, del Direttore Generale ATS Brescia Claudio Sileo, del Presidente di Fondazione Poliambulanza Mario Taccolini e del Direttore Generale Marcellino Valerio, ha messo in evidenza il valore di una collaborazione che unisce etica, ricerca e visione condivisa.
«La nuova Medicina Nucleare Alessandra Bono – ha concluso Laura Ferrari – è la sintesi dei valori che ci guidano: visione, concretezza e compassione. È un progetto che introduce una tecnologia rivoluzionaria, ma che al tempo stesso restituisce umanità agli spazi di cura. La scienza più avanzata non perde il suo senso se resta legata all’ascolto, al rispetto e alla vita».
Scienza e umanità in equilibrio
Con oltre 48.000 pazienti seguiti e 61.000 prestazioni dal 2011, la Medicina Nucleare di Poliambulanza rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la sanità bresciana. Il progetto “Medicina Nucleare Alessandra Bono” testimonia come la nostra Fondazione continui a investire nella ricerca, nella salute e nel benessere sociale, portando avanti l’eredità di Alessandra: unire scienza e sensibilità per trasformare la conoscenza in cura e la cura in vita.
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