NANOCHIMICA E FUTURO: TRE GIOVANI RICERCATORI AL CAMP DI ISEO CON LE BORSE DI STUDIO FONDAZIONE ALESSANDRA BONO
- ALESSANDRA BONO
- 26 set
- Tempo di lettura: 3 min
La Fondazione Alessandra Bono rinnova il proprio impegno a favore della ricerca scientifica internazionale sostenendo 3 borse di studio della seconda edizione del Nanochemistry Camp, la summer school internazionale promossa dall’I.S.E.O. Institute insieme all’Università degli Studi di Brescia e all’Università Cattolica di Brescia.
Dal 26 settembre al 3 ottobre, quaranta giovani scienziati provenienti da 21 Paesi del mondo si riuniscono sulle rive del lago d’Iseo per confrontarsi con alcuni dei più importanti esperti internazionali di chimica e fisica, tra cui il Premio Nobel per la Chimica 2022 Morten Meldal, padre della “click chemistry”.
Per la Fondazione Alessandra Bono, che ha fatto della ricerca oncologica e dell’innovazione scientifica una delle sue missioni principali, il sostegno a questa iniziativa rappresenta un investimento concreto nel futuro: creare opportunità di formazione per giovani ricercatori significa generare conoscenza, aprire nuove strade per la cura dei tumori e contribuire al progresso scientifico globale.
Nanochimica: una scienza che cambia la medicina
La nanochimica opera su dimensioni invisibili all’occhio umano, un milione di volte più piccole di un granello di sabbia. È a questa scala che si progettano farmaci intelligenti capaci di raggiungere solo le cellule malate, riducendo gli effetti collaterali delle terapie.
È sempre qui che nascono diagnostiche ultra sensibili, in grado di individuare malattie in fase precoce, e nuovi materiali biocompatibili per protesi, impianti e dispositivi medici più sicuri e duraturi.
In oncologia, questo approccio apre la strada a una medicina di precisione: terapie personalizzate, più efficaci e rispettose del paziente. Per la Fondazione Alessandra Bono, sostenere la formazione dei giovani ricercatori in questo campo significa contribuire direttamente allo sviluppo di strumenti concreti che un giorno potranno migliorare la vita di chi affronta malattie complesse come i tumori.
Oltre la medicina: le altre frontiere della nanochimica
La nanochimica rappresenta la frontiera avanzata della scienza, consentendo la manipolazione dei materiali a livello atomico e molecolare. Le sue applicazioni spaziano ben oltre il campo medico, toccando ambiti cruciali per il nostro futuro:
Energia sostenibile: celle solari più efficienti e batterie leggere e potenti per un’energia pulita.
Sensori avanzati: dispositivi in grado di rilevare sostanze chimiche in tracce minime, utili in medicina, ambiente e sicurezza alimentare.
Materiali intelligenti: tessuti autoriparanti, edifici che regolano la temperatura, soluzioni innovative per ridurre consumi e sprechi.
Filtrazione dell’acqua: nanomembrane capaci di garantire accesso a risorse idriche pulite nelle aree più fragili.
Tecnologie di consumo: dai tessuti autopulenti agli schermi flessibili, la nanochimica è già parte della nostra quotidianità, cambiando il modo in cui ci vestiamo, lavoriamo e utilizziamo i dispositivi elettronici.
Un campo vasto, affascinante e dalle grandi responsabilità, che richiede attenzione alle implicazioni etiche e alla sicurezza dei materiali nanostrutturati, affinché l’innovazione vada di pari passo con la tutela della salute e dell’ambiente.
Una lezione aperta a tutti: “Futuro materiale”
La II edizione del Nanochemistry Camp si arricchisce anche di un momento divulgativo aperto al pubblico. Giovedì 2 ottobre, alle ore 18.30 presso le Cantine Guido Berlucchi di Corte Franca, il prof. Luca Beverina, ordinario di Chimica Organica all’Università Bicocca di Milano, terrà la lezione “Futuro materiale”.
Un appuntamento pensato per raccontare come la nanochimica dei materiali possa guidare la transizione verso un futuro più sostenibile, immaginando nuove soluzioni per l’energia, l’ambiente e la società. Un’occasione unica per scoprire, con un linguaggio accessibile, come le scelte della scienza influenzino la vita quotidiana di ciascuno di noi.
3 borsisti sostenuti dalla Fondazione Alessandra Bono
Grazie al contributo della Fondazione, tre giovani studiosi sono stati selezionati per partecipare al Nanochemistry Camp 2025:
Dailys Acosta Pérez (Universidad de Talca, Cile), dottoranda in sviluppo di prodotti bioattivi e nanotecnologie applicate alle terapie oncologiche;
Marlen Elnagar (University of Surrey, Regno Unito), ricercatrice in polimeri e sistemi di drug delivery innovativi;
Mario Rigo (Università degli Studi di Brescia, Italia), dottorando in bioingegneria con focus su micro e nanoplastiche e biomateriali.
Questi tre giovani ricercatori porteranno al Camp le proprie competenze e ricerche avanzate, trovando in questo contesto internazionale un’occasione unica per crescere e contribuire a un sapere condiviso.
Il “Best Poster Award” Fondazione Alessandra Bono
Durante il Camp, i partecipanti avranno l’opportunità di presentare i propri lavori di ricerca in una poster session dedicata al confronto e al dialogo scientifico. Una commissione specifica assegnerà il “Fondazione Alessandra Bono Best Poster Award”, un riconoscimento pensato per valorizzare l’originalità e la qualità delle ricerche presentate.
Con questo premio, la Fondazione desidera sottolineare la centralità delle idee dei giovani ricercatori e il valore della condivisione come motore del progresso scientifico.
La Fondazione Alessandra Bono continuerà a sostenere progetti che, come questo, uniscono visione, conoscenza e concretezza, nella convinzione che investire sui giovani ricercatori significhi investire sulla vita.

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